Accade sempre più frequentemente che singoli atleti o intere squadre si trovano impegnate all'estero e devono difendersi non solo dagli avversari, ma anche dai pericoli dell'alimentazione che, se interpretata con leggerezza, può recare dei danni ad organi e parenchimi.
Un bravo dietologo sportivo insegna che all'estero non si deve mangiare ciò che piace, ma tutto quello che non fa male. Non solo gli sportivi, ma anche al semplice turista può capitare di incorrere in infortuni alimentari.
A parte le squadre di calcio professionistiche che per impegni e tournèe all'estero si portano al seguito cuochi e cibo. Non possono permettersi di fare la stessa cosa, società di giovani calciatori o atleti che si recano all'estero per una manifestazione sportiva.
Menù dell'atleta impegnato all'estero
Per i primi piatti bisognerà accontentarsi di passati di verdura, arricchiti da abbondanti grattugiate di parmigiano, se è possibile portarsi con se all'estero.
Nei Paesi dell'est è di largo impiego la carne di agnello e di montone, in quelli del nord la carne di maiale: è noto che dove il clima è più freddo l'organismo necessita di maggior apporto di grassi e di amidi (riso, pasta, pane, patate).
Qualora tali alimenti non fossero graditi, si potranno utilizzare le carni di: pollo, coniglio, tacchino cucinate in modo non elaborato.
Molte squadre hanno avuto problemi di alimentazione e sono state decimate da gastroenteriti e dissenterie, là dove le squadre locali avevano mangiato alla stessa mensa, non abbiano subito il benchè minimo inconveniente. Ciò è da ascriversi al fatto che gli elementi locali erano abituati a certi tipi di germi, che per gli stranieri costituivano forte tossicità .
In ogni caso è sempre opportuno osservare i criteri igienici prima ancora che gastronomici. Spesso la verdura, frutta, la carne possono essere veicoli di infezioni. La febbre, il vomito, la dissenteria sono sempre in agguato e solo attraverso una corretta educazione sanitaria che l'atleta potrà difendersi.
Bisogna evitare l'assunzione di verdure crude, di macedonia di frutta non sbucciata. dissetarsi solo con acqua minerale senza ghiaccio, lavarsi i denti solo con acqua disinfettata e filtrata.
Non mangiare: carni crude o poco cotte, frutti di mare, latte non pastorizzato, creme, gelati.
Meglio, specie se la permanenza all'estero non sarà particolarmente prolungata, servirsi di scorte italiane: parmigiano, fontina, prosciutti crudi o cotti da affettare sul posto. I cibi conservati in scatola sono sterilizzati.
Utili carni in scatola, tonno, salmone, trippa. Non potendo portare verdure è consigliabile ingerire vitamine.
Un bravo dietologo sportivo insegna che all'estero non si deve mangiare ciò che piace, ma tutto quello che non fa male. Non solo gli sportivi, ma anche al semplice turista può capitare di incorrere in infortuni alimentari.
A parte le squadre di calcio professionistiche che per impegni e tournèe all'estero si portano al seguito cuochi e cibo. Non possono permettersi di fare la stessa cosa, società di giovani calciatori o atleti che si recano all'estero per una manifestazione sportiva.
Menù dell'atleta impegnato all'estero
Per i primi piatti bisognerà accontentarsi di passati di verdura, arricchiti da abbondanti grattugiate di parmigiano, se è possibile portarsi con se all'estero.
Nei Paesi dell'est è di largo impiego la carne di agnello e di montone, in quelli del nord la carne di maiale: è noto che dove il clima è più freddo l'organismo necessita di maggior apporto di grassi e di amidi (riso, pasta, pane, patate).
Qualora tali alimenti non fossero graditi, si potranno utilizzare le carni di: pollo, coniglio, tacchino cucinate in modo non elaborato.
Molte squadre hanno avuto problemi di alimentazione e sono state decimate da gastroenteriti e dissenterie, là dove le squadre locali avevano mangiato alla stessa mensa, non abbiano subito il benchè minimo inconveniente. Ciò è da ascriversi al fatto che gli elementi locali erano abituati a certi tipi di germi, che per gli stranieri costituivano forte tossicità .
In ogni caso è sempre opportuno osservare i criteri igienici prima ancora che gastronomici. Spesso la verdura, frutta, la carne possono essere veicoli di infezioni. La febbre, il vomito, la dissenteria sono sempre in agguato e solo attraverso una corretta educazione sanitaria che l'atleta potrà difendersi.
Bisogna evitare l'assunzione di verdure crude, di macedonia di frutta non sbucciata. dissetarsi solo con acqua minerale senza ghiaccio, lavarsi i denti solo con acqua disinfettata e filtrata.
Non mangiare: carni crude o poco cotte, frutti di mare, latte non pastorizzato, creme, gelati.
Meglio, specie se la permanenza all'estero non sarà particolarmente prolungata, servirsi di scorte italiane: parmigiano, fontina, prosciutti crudi o cotti da affettare sul posto. I cibi conservati in scatola sono sterilizzati.
Utili carni in scatola, tonno, salmone, trippa. Non potendo portare verdure è consigliabile ingerire vitamine.