L'Inter dello scudetto dei record del campionato 1988-89
La favolosa squadra di Giovanni Trapattoni protagonista assoluta del campionato 1988-1989.
L'Inter ha fatto tredici nel lontano 28 maggio 1989, con un mese d'anticipo sulla conclusione del campionato, la squadra neroazzurra si è matematicamente aggiudicata lo scudetto.
Come spesso avviene nei casi più difficili, quando sembra di essere in un tunnel del quale non si vede l'uscita, ecco la volontà, la pazienza e il sacrificio compiono il miracolo.
Sono stati questi i segreti del trionfo neroazzurro della stagione 1988-89. Sono state queste le armi che hanno trasformato l'armata Brancaleone, della stagione precedente, nell'invincibile formazione schiacciasassi che ha stracciato tutti i record della Serie A.
Con questa impresa il Trap ha dimostrato di essere veramente uno dei più grandi condottieri del calcio italiano e non solo. Giovanni Trapattoni riesce a trasmettere alla squadra il senso pratico, la grinta, la volontà e lo spirito di sacrificio che gli sono propri. Inoltre, ha il grande carisma di amalgamare uno spogliatoio da sempre difficile e riportare l'Inter sulla vetta d'Italia.
I protagonisti dello scudetto dei record:
Walter Zenga: il portierone neroazzurro è stato determinante con le sue parate soprattutto all'inizio della stagione, quando l'Inter era in via di assestamento, e ha dato fiducia alla squadra e sicurezza al reparto difensivo.
Giuseppe Bergomi: lo “zio”, il difensore si supera, risultando determinante soprattutto sulla spinta offensiva sulle fasce. 1 gol
Andreas Brehme: giocatore fondamentale per il suo innato senso tattico e dal grande carisma, ha contribuito a cementare una difesa granitica. 3 gol
Gianfranco Matteoli: fantasista eccellente, si è rilevato indispensabile nell'opera di cucitura tra i reparti. 2 gol
Riccardo Ferri: lo stopper è nella piena maturità calcistica, risulta essere diventato più continuo e costante, malgrado giocherà per metà stagione con un ginocchio in meno, Ferri dimostra di essere un difensore di caratura mondiale.
Andrea Mandorlini: è il libero dell'Inter di Trapattoni, imposta con classe e diligenza la difesa e risulta determinante segando gol decisivi. 3 gol
Alessandro Bianchi: fatica ad inserirsi all'inizio, ma la sua intelligenza e il suo senso tattico diventeranno fondamentali, ricoprendo il ruolo di tornante. 3 gol
Nicola Berti: è la rivelazione della formazione neroazzurra, dotato di straordinarie doti atletiche diventa un trascinatore della squadra. 7 gol
Ramon Diaz: parte in sordina, ma i suoi gol e i suoi assist per Serena saranno determinanti per la conquista del titolo. 12 gol
Lothar Matthaeus: il centrocampista tedesco si ambienta a meraviglia a Milano. Intelligentemente tenuto a freno da Trapattoni quando ancora l'Inter non girava al massimo, ha potuto esaltare le sue doti nel finale di stagione. 9 gol
Aldo Serena: il centroavanti ha giocato la sua migliore stagione, dimostrando di essere migliorato anche dal punto di visto tecnico e non solo sulla potenza fisica. 22 gol
Ernesto Pellegrini è il diciasettesimo presidente dell'Inter, arriva alla presidenza il 12 marzo del 1984 succedendo Ivanoe Fraizzoli.
L'Inter ha fatto tredici nel lontano 28 maggio 1989, con un mese d'anticipo sulla conclusione del campionato, la squadra neroazzurra si è matematicamente aggiudicata lo scudetto.
Come spesso avviene nei casi più difficili, quando sembra di essere in un tunnel del quale non si vede l'uscita, ecco la volontà, la pazienza e il sacrificio compiono il miracolo.
Sono stati questi i segreti del trionfo neroazzurro della stagione 1988-89. Sono state queste le armi che hanno trasformato l'armata Brancaleone, della stagione precedente, nell'invincibile formazione schiacciasassi che ha stracciato tutti i record della Serie A.
Con questa impresa il Trap ha dimostrato di essere veramente uno dei più grandi condottieri del calcio italiano e non solo. Giovanni Trapattoni riesce a trasmettere alla squadra il senso pratico, la grinta, la volontà e lo spirito di sacrificio che gli sono propri. Inoltre, ha il grande carisma di amalgamare uno spogliatoio da sempre difficile e riportare l'Inter sulla vetta d'Italia.
I protagonisti dello scudetto dei record:
Walter Zenga: il portierone neroazzurro è stato determinante con le sue parate soprattutto all'inizio della stagione, quando l'Inter era in via di assestamento, e ha dato fiducia alla squadra e sicurezza al reparto difensivo.
Giuseppe Bergomi: lo “zio”, il difensore si supera, risultando determinante soprattutto sulla spinta offensiva sulle fasce. 1 gol
Andreas Brehme: giocatore fondamentale per il suo innato senso tattico e dal grande carisma, ha contribuito a cementare una difesa granitica. 3 gol
Gianfranco Matteoli: fantasista eccellente, si è rilevato indispensabile nell'opera di cucitura tra i reparti. 2 gol
Riccardo Ferri: lo stopper è nella piena maturità calcistica, risulta essere diventato più continuo e costante, malgrado giocherà per metà stagione con un ginocchio in meno, Ferri dimostra di essere un difensore di caratura mondiale.
Andrea Mandorlini: è il libero dell'Inter di Trapattoni, imposta con classe e diligenza la difesa e risulta determinante segando gol decisivi. 3 gol
Alessandro Bianchi: fatica ad inserirsi all'inizio, ma la sua intelligenza e il suo senso tattico diventeranno fondamentali, ricoprendo il ruolo di tornante. 3 gol
Nicola Berti: è la rivelazione della formazione neroazzurra, dotato di straordinarie doti atletiche diventa un trascinatore della squadra. 7 gol
Ramon Diaz: parte in sordina, ma i suoi gol e i suoi assist per Serena saranno determinanti per la conquista del titolo. 12 gol
Lothar Matthaeus: il centrocampista tedesco si ambienta a meraviglia a Milano. Intelligentemente tenuto a freno da Trapattoni quando ancora l'Inter non girava al massimo, ha potuto esaltare le sue doti nel finale di stagione. 9 gol
Aldo Serena: il centroavanti ha giocato la sua migliore stagione, dimostrando di essere migliorato anche dal punto di visto tecnico e non solo sulla potenza fisica. 22 gol
Ernesto Pellegrini è il diciasettesimo presidente dell'Inter, arriva alla presidenza il 12 marzo del 1984 succedendo Ivanoe Fraizzoli.
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